Cupra Marittima alta, un borgo fermatosi nel tempo

Siamo stati un sabato pomeriggio tra un temporale e un altro, di un maggio piovoso dopo un inverno nemmeno troppo freddo ma asciutto. La pavimentazione del borgo, come quella di tutti i borghi grandi e piccoli della zona, è di pietre e mattoncini, che se bagnati possono farti fare degli scivoloni inimmaginabili. Così stando molto attenti e sembrando quindi a volte ridicoli, abbiamo percorso il piccolo borgo in lungo e in largo, salendo e scendendo i vari dislivelli collegati da piccole e irte viuzze (che fatica, e che paura... io poi che sono la regina delle papere...).

Il borgo è piccolino. Inizialmente sembrava abbandonato, poi abbiamo incontrato due donne che rientravano a casa e tre ragazzi fuori da un ristorante quando ormai stavamo tornando alla macchina. Per entrare nel borgo si attraversa Villa Grisostomi e da qui si percorre la prima scivolosissima discesa (se non lo avete ancora capito sconsiglierei di andarci durante o subito dopo un giorno di pioggia, per quanto l'ambientazione sia molto affascinante anche col bagnato), si prosegue poi passando sotto un arco attraverso il quale si vede stagliarsi un campanile e un muro di quello che, avvicinandoci, scopriamo essere un museo.

Girando subito a sinistra dopo l'arco ci troviamo a percorrere un'altra discesa, ancora più ripida mentre alle nostre spalle lasciamo palazzo Sforza. Al termine della discesa, sulla sinistra si trova una pineta con belvedere mentre a destra troviamo delle specie di grotte in mattoni ai piedi delle vecchie mura cittadine. Di fronte alle "grotte" alla fine d'ellennesima discesa alquanto ripida (eh, che novità!) troviamo la chiesetta dell'Annunziata che ospita l'artistico presepe permanente di arte spagnola (ma qui è sempre Natale) dietro la quale si riscende poi alla Marina, passando attraverso la Porta Maggiore per sostare presso la collegiata di San Basso.

Nel territorio comunale e nella vicina Grottammare è stata scoperta anche una necropoli pre-romana (VI - V secolo a.C.) all'interno della quale sono stati rinvenuti vasellame e ornamenti vari di origine ellenica ed etrusca.

Storia

Il vecchio incasato medievale di Marano posto sull'altura costituisce il nucleo principale del paese, mentre è nella seconda metà dell'Ottocento che, più in basso, prende forma il borgo marinaro; si evidenziano inoltre realtà archeologiche che rimandano ad una frequentazione preistorica sul territorio; ma è con la civiltà picena (VIII-II secolo a.C.) che gli insediamenti umani si fanno più intensi, come testimoniano le numerose necropoli in contrada Castelletta, ricche di corredi tombali. Sconfitti i Piceni (268 a.C.), Cupra Marittima diviene una colonia romana e l'ager cuprensis venne identificato con la Regio V Picenum famosa per la produzione di olio, olive e commercio marittimo con un suo grande porto situato verso la zona nord dell'attuale paese. In tale zona sorgevano dei magazzini, sono venuti alla luce gli ormeggi di navi e anfore che servivano per il trasporto del grano e dell'olio. Con la caduta dell'Impero romano d'Occidente, i barbari irruppero: Cupra fu saccheggiata molte volte e subì la dominazione di Bizantini, Longobardi e Franchi, finché nel IX secolo i Mori la distrussero. I cuprensi si ritirarono sulle alture dando vita a Castrum Maranum (il nucleo difensivo più forte), a Castel Sant'Andrea e a Castel Boccabianca.

Nel 1076 Marano divenne libero comune sotto la protezione della vicina Fermo alla quale doveva versare le tasse: un bue e una scrofa ogni anno. Sono di questo periodo i monumenti più significativi quali la chiesa romanica di Santa Maria in Castello (edificata prima del 1200), il Palazzo Brancadoro-Sforza (del 1444), le mura di cinta e le torri costruite dal 1100. È in questo periodo che tra i documenti storici si trovano tracce sui rapporti commerciali dei naviganti di Marano e dei pescatori di Sant'Andrea, con Venezia, Chioggia, Sebenico, Durazzo ecc.. Nonostante l'attività, la marina non fu abitata per tutto il Medioevo, poiché marinai e pescatori avevano le proprie abitazioni al borgo del paese alto. Gli anni e i secoli a seguire non incideranno in modo significativo su quello che era già il profilo marinaro e commerciale del paese, ma a partire dalla seconda metà del XIX secolo, con la nascita e lo sviluppo del nucleo originale del borgo Marina, arrivano l'illuminazione pubblica e la ferrovia, si ripristina l'antico nome di Cupra Marittima, e la residenza del comune passa dal Paese alto alla Marina. Significativa è la Piazza della Libertà, che conserva ancora fedelmente l'assetto che le conferì alla fine dell'Ottocento l'architetto Vespignani, con l'imponente scalinata ad ovest, in funzione di contrafforte della sovrastante chiesa dedicata ai Santi Basso e Margherita. Grazie al progetto del Sacconi è stata invece realizzata l'elegante torretta dell'orologio che campeggia sul palazzo comunale.

Arriviamo agli inizi del Novecento, quando il lungomare si popola di tipici villini in stile Liberty e di un moderno stabilimento bagni per accogliere i primi turisti: erano i primi passi dell'economia turistica con un incremento occupazionale non solo per i pescatori, ma anche per i commercianti (fabbriche di liquori, ghiaccio, mattoni e mattonelle ecc.) e piccole industrie locali come quella dei bachi da seta. 

Tale incremento viene frenato e in parte interrotto dalle due guerre mondiali, ma il paese tornerà a rifiorire anche ad opera del dott. Ciccarelli, che seguendo la tradizione di famiglia esporta nella città di Milano uno stabilimento per la produzione della "Pasta del Capitano"; ancora oggi i suoi prodotti portano nel mondo il nome di Cupra.

L'evoluzione storica di Cupra arriva al giorno d'oggi, con il raggiungimento di una ricchezza notevole sia nel settore paesaggistico-ambientale sia in quello turistico-culturale, con ambìti riconoscimenti. È molto apprezzato l'arenile, vi sono attrezzature balneari e sportive innovative per tennis e karate, ed infine una nuovissima pista ciclabile lunga 6 km posta tra la sabbia del mare e la ferrovia, percorribile anche di notte poiché illuminata, che collega Cupra Marittima con la vicina Grottammare per poi continuare fino a Porto d'Ascoli.


Da visitare sono poi il famoso museo malacologico, con 700.000 esemplari di conchiglie provenienti da tutto il mondo, ed il museo archeologico del territorio al paese alto. Le sue acque trasparenti le hanno spesso consentito di fregiarsi della Bandiera Blu; grazie infine alle sue colline verdeggianti e rigogliose, ed il litorale caratterizzato da splendide palme, Cupra è stata altresì nominata Capitale del Verde.

Maila e Pasquale


Album Fotografico: https://photos.app.goo.gl/3xhdks5cejLGqSEh9

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