Offagna
Come si evince dalle mete delle nostre piccole e grandi gite, abbiamo un debole per gli antichi castelli. Quando scorgiamo una torre merlata o possenti mura di recinzione è come se uno spirito arcaico si impossessasse della nostra anima, assetandoci di sapere verso culture e civiltà scomparse.
Veniamo assaliti dalla necessità di toccare con mano un poco di storia, di assaporarne gli odori ed il gusto per farla diventare parte di noi.
Così, richiamati da questo ardente bisogno, abbiamo comprato un piccolo libricino del territorio in cui viviamo, dal titolo "Castelli da scoprire nelle Marche" (edito da Ciabochi). Da questa piccola ma ben fatta guida ci siamo fatti ispirare ed ingolosire...ed ecco offrirsi a noi la possibilità di conoscere la maestosa Rocca di Offagna.
Una domenica mattina di fine Aprile carichiamo in auto cognati e nipotina e partiamo per la nostra avventura. Siamo pieni di energia e col morale a mille, entusiasti come sempre e fiduciosi nelle future scoperte.
Per prepararci al meglio abbiamo studiato per bene tutte le notizie e le informazioni riportate nel sito ufficiale di Offagna (La Rocca di Offagna - L'elemento di maggiore importanza del paese). Qui una sezione dedicata molto ben fatta mette "a nudo" la Rocca e ci guida alla sua storia e architettura.
Il viaggio lungo l’autostrada è breve, e in men che non si dica arriviamo ad un comodo parcheggio appena fuori il piccolo centro abitato. La giornata è molto ventosa, e dal cucuzzolo della collina dove è abbarbicata Offagna l'aria fredda sembra sferzare con particolare foga quanti si avventurano verso la sua sommità.
L'erto viale che conduce verso la Rocca è costeggiato da vecchi edifici ed attività commerciali, su cui spiccano antiche insegne di arti e mestieri. In estate tutto il borgo si trasforma tornando indietro nel tempo all'epoca medievale: fiaccole ad ogni angolo illuminano il cammino del viandante, musici e giullari vagano per le vie del borgo fra spettacoli di artisti e combattenti. Sono i giorni delle "Feste medievali di Offagna", un evento imperdibile per i cultori del genere!
Più saliamo e più la vista può godere del fantastico panorama della vallata, che a 360° abbraccia la zona di Ancona ed Osimo, fino ad arrivare ai confini della Marca di Loreto e Pesaro, ed ancora oltre in giornate limpide.
La Rocca fu eretta dagli anconetani sulle rovine di un antico castello, fra il 1454 e il 1456, come avamposto contro la allora pericolosissima Osimo, in forte espansione. La Fortezza è rimasta invariata per cinque secoli e rappresenta un esempio di fortificazione di transito verso le moderne strutture difensive, adatte alle armi da fuoco. Di pianta quadrata presenta un recinto interamente occupato dal mastio e un piccolissimo giardino, è munita di due ingressi uno pedonale e uno per le merci pesanti, ambedue forniti di ponte lavatoio.
Anziché imboccare la via diretta che porta all'ingresso della Rocca scegliamo la strada panoramica che si apre alla nostra destra. Percorriamo quello che probabilmente è il belvedere: un comodo viottolo pavimentato contornato da alberi che costeggia da una parte l'alta parete di tufo su cui sorge l'intera fortezza, e dall'altra è delimitato da una staccionata che versa sull'ampia vallata sul lato nord-est. Il camminamento procede e circumnaviga l'intero abitato, ma approssimativamente alla sua metà si trovano delle batterie di mortai risalenti alla seconda guerra mondiale, e poco dopo si scorge l'apertura di un lungo tunnel che conduce direttamente al cuore del borgo.
Impieghiamo qualche minuto a trovare l’ingresso della rocca poiché è segnalato da una vecchia incisione su una lastra di ferro che si camuffa quasi alla perfezione con alcune transenne. Questa prima difficoltà non ci scoraggia minimamente, anzi ci ingolosisce ancora di più nella ricerca. Dopo una breve escursione nei dintorni finalmente scoviamo la tanto agognata entrata alla Rocca. Siamo felici perché abbiamo l'impressione di conquistare la nostra conoscenza!
Per chi è interessato alla visita guidata, con l’aggiunta di un euro al prezzo di ingresso si viene dotati di un telefono con istallata una app interattiva: sarà sufficiente inquadrare i vari QR code in giro per le stanze e sulle teche, e il programma racconterà tutto ciò che c’è da sapere sulla storia e sulle curiosità degli ambienti che si visitano.
La bellezza della vista dalle finestre lascia senza parole dirigendosi verso la cima del mastio, dove il panorama è totale e di una bellezza impagabile.
D’estate in zona si svolge la rappresentazione storica della "Battaglia del Porco", la più famosa battaglia tra Osimo e Ancona, che ha visto protagonista la Rocca di Offagna.
Un grande plastico contenuto in una sala del mastio ricostruisce questo delicato momento storico.
Ci dirigiamo poi a vedere le segrete dove venivano letteralmente gettati i prigionieri, la stanza delle torture e quella delle armi e delle armature antiche (è curioso notare come siano piccoli certi busti in ferro da combattimento, questo perché piccoli erano un tempo anche i cavalieri che li indossavano).
Insomma, in questa rocca si è mantenuto tutto come all’epoca e non è difficile immaginare la vita dei soldati un tempo di guarnigione in loco.
Prima dell’uscita dalla rocca c’è una sezione dedicata alle armi dei Templari, alle armature da parate e da battaglia.
Ci lasciamo alle spalle un altro piccolo scorcio di storia del territorio marchigiano, pronti per la prossima scoperta…















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