Offida
Secondo alcuni storici Offida già nel VII secolo sarebbe stato un centro di una certa importanza, divenendo sede di un Gastaldato. Dello stesso ci sarebbero tracce in epoca carolingia e sotto il Sacro Romano Impero quando la città assunse grande importanza.
Curiosità
Offida è entrata il 2 maggio 2008 nel club dei Borghi più belli d'Italia. Vi sono resti di mura medievali con torri, mentre della rocca cinquecentesca restano un tratto di muraglia e due torrioni cilindrici.
In vista del matrimonio a Offida di due nostri amici, Pasquale mi porta in avanscoperta a vedere la chiesa scelta e la cittadina, Offida è famosa i tutto il mondo per il merletto a tombolo, e qualsiasi negozietto che incontriamo nel pezzo di strada a piedi tra il parcheggio all'esterno delle mura e la chiesa sfoggia corsi, storia e articoli sul merletto.
Il centro storico è chiuso alle auto, quindi abbiamo parcheggiato la nostra all'esterno delle mura medievali e delle torri e torrioni cilindrici cinquecenteschi, il comune ha predisposto due grandi parcheggi.
Il centro storico si presenta completamente in mattoni, piccole abitazioni di due piani massimo che si affacciano sulla strada principale che se percorsa tutta ci accompagna alla piazza del comune e infine alla chiesa di Santa Maria della Rocca, situata a strapiombo sulla vallata. Decidiamo di farci raccontare la storia della chiesa facendo il percorso dedicato con guida, e scopriamo che la chiesa in stile romanico-gotico fu eretta nel 1330 sulla preesistente chiesetta benedettina, come si apprende anche da pigrafe presente sul muro esterno. La preesistente chiesa era troppo piccola per i monaci così per ingrandirla ne demolirono una bella porzione. Nel ricostruirla ed ampliarla tra i muri vecchi e quelli nuovi furono ricavati due spazi, uno di questi destinato a cripta in cui tumulare i monaci alla fine della loro vita terrena. In questo spazio angusto, praticamente uno stretto e lungo corridoio, le salme venivano poste in verticale, come una lugubre processione verso l'altro mondo.
Negli anni i cittadini di Offida si resero conto che, per il bene della Comunità, sarebbe stato meglio avere un priore offidano piuttosto che uno forestiero. A tale proposito i rappresentanti del popolo offidano, per mezzo dell’abate conte feudatario di Farfa, cardinale Ranuccio Farnese, chiesero ed ottennero nel 1562 la soppressione dei monaci farfensi di S. Maria. In conseguenza di ciò fu creato un collegio canonicale composto da diciotto (18) sacerdoti fra monaci e preti e si stabilì che il priore dovesse essere un monaco di Offida.
Nel 1735 la parte superiore della chiesa subì altri mutamenti per ordine del vescovo di Ascoli, monsignor Paolo Tommaso Marana (vescovo daI 1728 al 1755).
Verso la fine del diciottesimo secolo fu demolito l’annesso monastero e parte del materiale fu utilizzato per la costruzione della nuova Collegiata (i lavori iniziarono nel 1785). Nel 1891 la chiesa passava in proprietà al Comune. Con il terremoto del 1943 il monumento subì gravi danni, come il crollo della parte superiore del campanile, che venne ricostruito, successivamente, più basso però di quello preesistente. Nel 1946 furono portati a compimento i lavori di consolidamento della rupe. Negli anni 1972-73, durante i lavori di scavo all’interno della chiesa di S. Maria della Rocca, furono rinvenute due lastre di piombo con scritte sepolcrali del sec. Xl che si riferiscono a Wburga e Retrude, rispettivamente figlia e moglie di Longino d’Azione. Al piano superiore della chiesa si accede Sia da una scala a chiocciola interna che da una scala esterna in laterizio.
Consigliamo sempre di fare un giro con una guida che spiega la storia dei posti che si visita, la cosa lascia sempre più ricchi di nozioni e porta a scoprire chicche e curiosità altrimenti nascoste. Il tour in questa chiesa ne è un fulgido esempio: ad un costo davvero esiguo (circa 5€) si possono trovare persone letteralmente innamorate di questo territorio e della sua storia. Nei loro occhi si legge una passione unica, una voglia inesauribile di raccontare aneddoti e approfondimenti che non troveremmo in alcun libro. Ecco così che ci consigliano, senza impegno e con una strizzatina d'occhio, di scavalcare le transenne che limitano il percorso turistico nella "chiesa alta" in prossimità dell'altare, di accostarsi al muro dell'abside per ammirare le scritte lasciate lì nei secoli da monaci e quanti altri. Frasi in latino ed in italiano volgare, vergati con grafia malferma ed incisi per sempre sulle cornici dei bellissimi dipinti ivi contenuti ci riportano ad un'epoca in cui tutto era più semplice ed istintivo, come il riportare semplici fatti di cronaca ed accadimenti su mura anziché su appositi libri. Un'usanza sicuramente dettata da una matrice contadina, che mantiene intatto in sé il fascino della purezza dell'animo umano.
(Fonte: Wikipedia.org)
Chiesa di Santa Maria della Rocca
È uno dei maggiori monumenti dell'intera regione Marche. Sita all'estremo occidentale dell'abitato, risulta circondata su tre lati da altrettanti dirupi che la ritagliano esaltandone l'imponenza e aprendola allo sguardo di due vallate.
Chiesa Collegiata
Costruita tra il 1785 e il 1798 dall'architetto ticinese Pietro Maggi su un disegno assai modificato dell'ascolano Lorenzo Giosafatti; ha un interno in stile neoclassico Luigi XVI e una facciata realizzata solo alla fine dell'Ottocento in stile eclettico di laterizio e travertino.
Palazzo comunale e Teatro Serpente Aureo
Costruito tra il XIII e il XIV secolo (torre centrale merlata). La facciata è preceduta da un portico a 7 arcate con un'elegante loggetta a 14 arcate alzata nel XV secolo. All'interno vi è una piccola pinacoteca con opere di Pietro Alamanno e Simone de Magistris da Caldarola. Nell'archivio storico comunale si conserva, tra l'altro, il catasto pergamenaceo mutilo del XIV secolo forte di ben 70 pergamene in caratteri gotici.
Album Fotografico: https://photos.app.goo.gl/fHGemBdE53oHCSPL8
Commenti
Posta un commento