Trenino Rossa del Bernina - Capodanno 2020


Esiste il momento nella vita di ciascun organizzatore di viaggi, per quanto bravo e apprezzato sia nella propria passione, di partecipare ad un viaggio organizzato...da qualcun altro. Questa scelta non è da interpretare come una sconfitta o un'ammissione d'inferiorità, quanto piuttosto come un'occasione di studiare l'operato di altri, di sondare personalmente in che modo altre persone intendono l'arte di viaggiare, quanto sia coinvolgente un'esperienza pensata da una mente diversa dalla propria.

Capisco che per molti "puristi" del settore questa cosa suoni strana o addirittura inammissibile. E' come proporre ad Enzo Miccio per il suo matrimonio di affidarsi ad un altro wedding planner... riesco facilmente ad immaginare la faccia schifata che potrebbe fare!
Eppure noi, collaudati viaggiatori "fai da te", stavolta abbiamo deciso di affidarci in pieno a terzi.
Ma sì, che ci dicano pure cosa fare e con quali tempistiche. Facciamoci cullare dalla professionalità altrui e cogliamo la possibilità di apprendere trucchi e segreti a cui non abbiamo pensato, o di criticare aspramente scelte discutibili.
Così col proposito di essere quanto più imparziali possibile, applaudendo il merito o all'occorrenza contestando senza peli sulla lingua, abbiamo iniziato la ricerca online della migliore proposta di Capodanno dei vari tour operator nazionali.

L'idea iniziale era quella di un viaggio all'insegna della romantica avventura: Capodanno in Islanda ad inseguire l'aurora boreale, viaggiando su auto affittate e pernottando in diversi hotel lungo il percorso. Il tutto in un gruppo eterogeneo di persone che avrebbe legato e fatto amicizia durante il tragitto.
A tale proposta Pasquale, dopo avermi dato della pazza causa assenza di indumenti tecnici che avremmo dovuto comprare prima della partenza e soprattutto al pochissimo tempo a disposizione per prepararsi ad un'impresa del genere, ribatte con un viaggio in pullman in Baviera: il suo desiderio più grande è quello di visitare il meraviglioso castello di Neuschwanstein, il castello delle fiabe per intenderci.
Dopo aver visto in internet i vari documentari sul castello ce ne siamo innamorati. Splendida location, magnifica architettura e altissima probabilità di trovare il paesaggio circostante ammantato da soffice neve. Un Capodanno perfetto insomma. Abbiamo addirittura comprato un puzzle a tema "Castello di Neuschwanstein" completandolo a tempo di record!!!
Decidiamo di acquistare subito i biglietti, iniziando a fantasticare sul viaggio da sogno e contando i giorni che ci separano dalla nostra mèta... ma ecco che peschiamo dal mazzo la carta "imprevisti".
A un paio di settimane dalla partenza l'agenzia ci comunica che il viaggio non è stato confermato a causa delle poche adesioni dalle nostre parti. Avremmo sì potuto partire da altre località, ma tutte assai scomode da raggiungere considerati gli orari.
Così, quando ormai eravamo tristi e rassegnati a rinunciare al nostro viaggio da sogno, ecco arrivare la proposta di una vacanza in Valtellina con annessa corsa sul tanto desiderato TRENINO ROSSO DEL BERNINA.
Siamo facili ad innamorarci di nuove mète, soprattutto se dense di fascino come quelle che contemplano viaggi con antichi treni su vecchie ferrovie, fra splendide gole in montagne innevate e ghiacciai perenni...


IL VIAGGIO


Primo Giorno

Qui iniziano le note dolenti, perché Il viaggio purtroppo è stato "maltrattato" dall'agenzia che ha peccato di una buona pianificazione. Iniziando dal tour manager insicuro, passando per i molti intoppi e ritardi, fino ad arrivare all'infelice scelta dell'hotel (non all'altezza e molto distante dai luoghi visitati) abbiamo perso presto l'eccitazione iniziale per il tour sostituendola col desiderio di tornare a casa quanto prima.
La nostra idea di partenza è che se si partecipa ad un viaggio organizzato in pullman il viaggio stesso sia studiato nel dettaglio, in modo da rispettare le esigenze dei partecipanti.
Se addirittura anche per una semplice visita con l'auto al borgo vicino casa noi pianifichiamo tutto nel dettaglio, figuriamoci quanto lavoro e che professionalità richiede l'organizzare un tour in Valtellina con un mezzo di 12,5 metri!
Invece gli autisti hanno sbagliato strada più volte (denotando poca dimestichezza con i luoghi ed i navigatori), abbiamo trovato un paio di passi chiusi (scarsa reattività del tour operator che avrebbe dovuto informarsi sul tragitto agibile in tempo reale, trovandosi questo in luoghi ed in un periodo in cui le condizioni meteo variano con rapidità) e siamo stati costretti a fare inversione di marcia più volte, ritardando di ben 5 ore l'arrivo alla prima tappa del Tour a Livigno, e costringendoci ovviamente a dover limitare il tempo di permanenza tra le vie del centro, prima di risalire in pullman per poter tornare in hotel a valle (altre 4 ore di pullman dopo il calvario della mattina, per un totale di 21 ore di viaggio, manco fossimo andati in Islanda!!! ;-) ).
Fra un palese malcontento generale dei partecipanti (tanto che molti minacciano cause all'organizzazione), soste pipì rimandate causa ritardo sulla scaletta del programma, un pranzo alle 15.30 in un bar incontrato per caso lungo la strada e completamente impreparato ad essere assaltato da 50 persone, una ripartenza al fulmicotone da Livigno quasi fosse un pit-stop di formula uno ed un arrivo con pernottamento in hotel alle ore 21.30 (quando ormai si era persa la speranza di una cena decente), dopo tutto ciò si conclude una prima giornata che dire travagliata è nascondere la realtà.

Livigno

Livigno (Livìgn in dialetto livignasco, Luwin in tedesco desueto) è un comune italiano di 6 721 abitanti[3] della provincia di Sondrio in Lombardia. Secondo comune più elevato d'Italia dopo Sestriere, è il più settentrionale e il più esteso della Lombardia, nonché il più popolato fra i 27 comuni italiani posti oltre i 1.500 metri di altitudine sul livello del mare. Zona extradoganale, fa parte della Comunità montana Alta Valtellina ed è una rinomata stazione turistica invernale ed estiva delle Alpi.

Territorio franco
Il comune di Livigno gode dello status di zona extradoganale, in forza della Legge 17 luglio 1910, n. 516 (G.U. n. 180 del 02/08/1910), ed è pertanto esente da alcune imposte, come ad esempio l'IVA. Questo status ha favorito lo sviluppo turistico a partire dalla fine degli anni cinquanta. Le origini della zona franca risalgono alle speciali deroghe che la comunità locale riuscì a ottenere, sin dal 1538 dalla Contea di Bormio, successivamente confermate da normative e convenzioni succedutesi nel corso dell'Ottocento e del Novecento.
L'originario principale motivo della nascita della zona franca era correlata all'isolamento che ha lungamente caratterizzato questa località; si pensi che sino all'inverno del 1952/53 (anno di avvio dell'apertura invernale del Passo del Foscagno) la comunità di Livigno rimaneva completamente priva di qualsiasi via di comunicazione con il resto del mondo per l'intero inverno, dalle prime nevicate autunnali fino allo scioglimento delle nevi nella primavera.

Secondo Giorno


Dopo le fatiche e i problemi di ieri, oggi decidiamo di lasciarci tutto alle spalle e di iniziare la giornata nel migliore dei modi.

Finita la colazione a buffet usciamo fuori dell'hotel a fare alcune foto alle magnifiche vette che ci circondano.
Siamo a 0°, l'aria è fresca e pura come solo da queste parti si può trovare. Ogni cosa, dall'erba agli alberi ai teli che coprono balle di fieno, è ammantata da un bianco strato sottile di brina, e sebbene manchi la tanto agognata neve il nostro animo si rasserena in questa atmosfera.
Decidiamo di dare un'occhiata al programma giornaliero: quest'oggi il pacchetto prevede una giornata alle terme di Bormio, un paio d'ore libere per la città e rientro in pullman per il cenone e la festa.
Sembra tutto perfetto per far tornare il Karma ai massimi livelli!!

Dopo un paio d'ore di viaggio in pullman arriviamo alle rinomate terme di Bormio.
Fra piscine interne ed esterne (in cui si sta all'aperto circondati da montagne innevate immersi in calde acque), docce emozionali, logge termali, saune, bagni turchi e idromassaggi vari, troviamo questo posto altamente energizzante, defatigante e... affollatissimo.
Mentre Pasquale riesce subito ad ambientarsi e sembra non somatizzare le lunghe code di attesa, io mi accorgo di essere completamente negata nell'arte del riposarsi, svuotare la mente e fermarsi. Sebbene la permanenza prevista all'interno delle terme sia fino alle 17, io sento il bisogno sempre più pressante di uscire per fotografare il paesaggio circostante (giuro che se non rinasco una cinese con la macchinina fotografica al collo faccio un macello!).
Così subito dopo pranzo Pasquale si arrende alle mie richieste e decidiamo di uscire, non prima di aver comprato allo shop interno la fantastica tisana alla liquirizia assaporata nell'area saune.
Come da nostra tradizione quando "affrontiamo" posti sconosciuti, scegliamo di entrare in modalità esplorativa e di perderci per il paese, in strette viuzze incastonate fra vecchie case costruite in pietra e ardesia.
Un amico che è solito venire qui per le gare di Short Track ci consiglia via messaggio sulle cose da vedere e sui bar in cui gustare gli aperitivi migliori con le specialità del posto.
Il tempo vola, e con grande rammarico dobbiamo tornare verso le terme per poter risalire sul pullman.
Fosse finita qui la giornata sarebbe stata perfetta, in linea con le aspettative e rinvigorente per il nostro spirito. Ahinoi però si è conclusa con un cenone di fine anno che è sembrato una replica di quello fantozziano visto nel film: un pasto fra sconosciuti che non hanno avuto modo di legare, una forzata allegria dettata da un "one-man-show" anni '70 e soprattutto tanta noia!

Bormio

Bormio è un comune italiano di 4 148 abitanti della provincia di Sondrio, in Lombardia, situato in alta Valtellina. Ubicata nel Parco Nazionale dello Stelvio, è una rinomata località turistica estiva e invernale che ha ospitato i campionati mondiali di sci alpino nel 1985 e nel 2005. Fa parte della Comunità montana Alta Valtellina.
La presenza degli scarichi delle acque termali ha fatto sì che lungo la parete rocciosa sottostante si sia insediata una stazione di Capelvenere che è la più alta d'Europa.
Nel parco del Grand Hotel Bagni Vecchi è presente una piccola colonia di Pini dell'Engadina (Pinus engadiniensis), unica all'esterno della valle svizzera.
Bormio dispone inoltre di un orto botanico tra i maggiori e più ricchi delle Alpi italiane e non. Ospita moltissime specie e molte sono le iniziative che propone per tutte le età.


Terzo Giorno

Oggi è il gran giorno: dopo anni che sogno di prendere il trenino del Bernina finalmente sto per farlo!
Sveglia alle 6.30, partenza prevista ore 7.30.
Dopo la colazione buffet, preparato le valigie e caricato il Pullman, siamo partiti per Tirano, dove ad attenderci c'è una guida locale che ci accompagnerà per tutta la giornata di oggi.
Questa si rivela essere una signora molto professionale, innamoratissima del proprio lavoro e dei luoghi in cui vive, di cui ci snocciola con competenza la storia e le mille curiosità che li caratterizzano. E' una fonte inesauribile di consigli e aneddoti, vuol trasmettere la sua passione a chi la ascolta e ciò fa di lei un'ottima professionista.


Stavolta dobbiamo fare un plauso al tour operator per la scelta di questo collaboratore.
La nostra magnifica guida ci porta alla scoperta del Santuario della Madonna di Tirano raccontandocene la storia (la trovate in versione breve negli approfondimenti di Tirano, qui sotto).
Finita la visita abbiamo un po' di tempo libero e ci dilettiamo nell'acquisto delle calamite per la cappa della cucina (ne abbiamo una o più per ogni posto che visitiamo, vi lascio immaginare che peso debba sopportare la povera "cappetta" :-) ).

Dopo lo shopping la guida ci porta al punto di incontro per la partenza con il trenino prima di lasciarci un'ora e mezza di libertà.
Con la scusa del bagno rifacciamo colazione, finalmente una colazione decente aggiungerei!
Poi allo stato brado giriamo in lungo e in largo la cittadina di Tirano, fino a quando terrorizzata dal fare tardi decidiamo di tornare alla stazione e pranzare al bar di fronte: nonostante le due colazioni ho ancora fame... si vede che l'imminente gita sul trenino rosso ha accelerato sia il mio cuore che il mio metabolismo ;-) .

Tirano


Tirano è un comune italiano della provincia di Sondrio in Lombardia. È reso celebre per il suo santuario dedicato alla Madonna di Tirano, e per essere capolinea della pittoresca linea ferroviaria Tirano-Sankt Moritz (Ferrovia del Bernina).

l Santuario della Madonna di Tirano, che sorge nella parte settentrionale dell'abitato, è da considerarsi il monumento religioso più importante della Valtellina.

L'evento miracoloso alla base della costruzione del santuario stesso ebbe luogo il 29 settembre 1504 a Tirano, in un orto, quando la Madonna apparve al beato Mario Omodei, chiedendogli di edificare in quel luogo un tempio in suo onore. Egli fu quindi il primo promotore della costruzione del Santuario, iniziata il 25 marzo (giorno dell'Annunciazione di Maria Vergine) del 1505 e terminata nella sua parte esteriore nel 1513. Per la consacrazione della chiesa si dovette attendere sino al 14 maggio 1528 quando, completati gli interni, il santuario venne benedetto dal vescovo di Como Cesare Trivulzio

Finalmente saliamo sul piccolo treno che parte perfettamente in orario con precisione svizzera. Il susseguirsi dei paesaggi, inizialmente senza neve poi appena spolverati di un timido bianco ed infine completamente innevati, lascia senza fiato.







Abbiamo affrontato l'intero viaggio col finestrino spalancato per fare le migliori foto possibili. Più saliamo e più perdo l'uso delle dita, tanto che ad un certo punto debbo mettere via la reflex.
Nonostante tutto, imperterrita, continuo a riprendere le alte gole in cui passiamo, i vecchi ponti in legno e metallo che attraversiamo, i laghi ghiacciati ed i nevai perenni che valichiamo...
Dopo un'ora circa di viaggio riesco a giungere ancora integra alla mèta: considerando anche il fatto che mi sono tolta il giaccone appena salita a bordo perché ritenevo il riscaldamento troppo elevato, posso a tutti gli effetti ritenermi miracolata a non essermi ammalata! Pasquale mi guardava e scuote la testa rassegnato, chissà perché... :-)

Anche a Saint Moritz abbiamo un'ora di libertà per poter girare la città e fare merenda. A parte Badrutt´s Palace Hotel, e le vetrine dei grandi stilisti i cui prezzi esposti fanno venire degli accidenti ai comuni mortali, non abbiamo trovato molto di caratteristico da vedere, così raggiungiamo la stazione dei pullman per aspettare il resto del gruppo e ripartire, stavolta in direzione casa.
Il viaggio di ritorno è sorprendentemente breve in confronto a quello di andata, senza intoppi o sorprese.

Trenino Rosso del Bernina - Bernina Express

Il Bernina Express è un treno diretto (fino al 2012; a partire dall'orario 2013 è classificato come BEX) della compagnia ferroviaria svizzera Ferrovia Retica che copre la tratta tra Tirano, Sankt Moritz e Coira. Questo treno, importante dal punto di vista turistico, percorre un itinerario di notevole interesse paesaggistico, reso più apprezzabile dalle speciali carrozze panoramiche di cui è dotato; il percorso comprende le ferrovie dell'Albula e del Bernina che sono state incluse, nel 2008, nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità stilato dall'UNESCO.
Il Bernina Express percorre, in poco più di quattro ore, una tratta ferroviaria di 145 km complessivi con un dislivello totale di 1.824 m e pendenze fino al 70 per mille. Tutto il percorso viene effettuato ad aderenza naturale senza l'uso di alcun sistema a cremagliera. La massima altitudine raggiunta è 2.253 m s.l.m. in corrispondenza del passo del Bernina, la minima è di 429 m s.l.m. a Tirano.


Cosa ci lascia questa vacanza?

Innanzitutto una consapevolezza: per organizzare un viaggio occorre tanta passione! Come quella che mettiamo noi nelle nostre piccole gite e che è mancata in questo tour per una pecca dell'agenzia viaggi. Va bene il guadagno (che è fondamentale per un'attività commerciale e turistica), ma occorre anche creare feeling con i clienti, saper coinvolgere i partecipanti nell'esperienza alimentando il cameratismo e l'unione fra compagni di viaggio, il tutto tramite un tour manager competente e preparato, senza tralasciare il costante sostegno della casa madre.
Ci lascia altresì la voglia di tornare in certi posti per approfondirne l'anima, per gustarne i sapori e gli odori. Un'aria così pura e autentica è difficile da incontrare altrove!
Infine ci lascia il sogno di un Capodanno innevato, sogno che continueremo ad inseguire nelle nostre future esperienze, perché è nel DNA di ciascun viaggiatore la necessità di braccare instancabilmente le proprie fantasie.


Album Fotografico: https://photos.app.goo.gl/oHuy2nCeCaR9FP9YA

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