Montefiore e Castel Trosino

Storia e cultura Castel Trosino
Le fonti documentali non consentono di conoscere l'esatta epoca in cui vi furono i primi insediamenti umani in questo luogo. In epoca romana il sito era conosciuto per le acque termali che attraverso canalizzazioni raggiungevano la città di Ascoli.
Castel Trosino, secondo quanto riportato da Francesco Antonio Marcucci, nacque come punto di avvistamento e scoperta e fu qui costruito per sfruttare la facile difendibilità del luogo, rappresentò una delle postazioni integranti del sistema difensivo della contea Ascolana voluta da Carlo Magno.
Nel periodo medioevale vi si stabilirono i Longobardi giunti dopo che la città ascolana fu assoggettata al Ducato di Spoleto. In questo periodo rappresentò il punto di riferimento giurisdizionale e militare di molti centri della montagna e del bacino del Castellano.
A metà del XV secolo, Castel Trosino era divenuto un rifugio di banditi, che sfruttando la complicità dalle milizie di Giacomo Piccinino, figlio del più famoso Nicolò d'Acquaviva, trovavano copertura alle loro imprese. Essi furono responsabili di una sorta di guerriglia che danneggiava notevolmente il contado ascolano. Il 3 settembre 1495, un'azione congiunta delle milizie del capoluogo piceno e di quelle papali, assaltò e diroccò il fortilizio. Dell'originario impianto difensivo sono visibili solo la porta di accesso al castello e i resti della cinta muraria.
La tradizione narra che in questo borgo vi abbia dimorato anche Manfredi, figlio di Federico II, nella piccola casa medievale che si trova nel centro del paese.
(Fonte: Wikipedia.org)
Luoghi di interesse Castel Trosino
Il castello è stato costruito sullo spuntone di una roccia, e ha tre lati a strapiombo sulla valle. L'unico lato per potervi accedere dà sua una curva della montagna, forse un tempo quello era un ponte levatoio o qualcosa di simile che permetteva al castello di allontanarsi dal nemico che lo attaccava, chissà. Per raggiungere la porta d'ingresso percorriamo una piccola ma ripida salita, oggi in pietra, e attraversiamo la porta che scopriremo in seguito essere ancora la porta originale, assieme alle mura di protezione. Il borgo è molto piccolo e silenzioso. Pavimentazione stradale e case sono costituite da grosse pietre beige. A parte qualche casa puntellata e in fase di ristrutturazione e messa in sicurezza per il terremoto del 2016, tutte le altre hanno gerani alle finestre e piante di ogni genere agli ingressi in modo da donare colore e vivacità alle stradine. L'accesso alle macchine è vietato nel centro abitato: si parcheggia ai piedi della salita che porta all'ingresso del piccolo borgo, si lascia l'auto e ci si incammina in un favoloso viaggio a ritroso nel tempo...
Cenni storico-culturali di Montefiori dell'Aso
Alcuni reperti testimoniano la presenza di popolazioni già nell'età preistorica che si sviluppano durante l'epoca romana, come dimostrano le centuriazioni dei terreni e le necropoli del I e II secolo d.C. Si pensa che il nome Montefiore nasca dal culto della Dea Flora, protettrice delle campagne adorata dai popoli italici.
Durante il Medioevo la popolazione dalle campagne di fondo valle si sposta sul crinale fondando fortificazioni e castelli per difendersi meglio dalla minaccia rappresentata dai Goti. Nella zona nascono così i due castelli di Montefiore e Aspramonte, che nel 1178 convergono in un unico nucleo che diventa libero comune e acquista notevole importanza. Il paese si estende su cinque colli: Menalo, Baraffio, Castello, Vittorino, Aspromonte. Lo stemma comunale è costituito infatti da cinque colli da cui spuntano 5 fiori e due fiumi che scorrono ai lati. Il castello di Montefiore fu a lungo conteso tra Ascolani e Fermani, finché non fu firmato un solenne impegno di pace nel 1421.
(Fonte: Wikipedia.org)
Luoghi di interesse
Il centro di Montefiore ha larghi tratti originali delle mura, con porte e sei torri difensive.
La chiesa di San Francesco è un luogo di culto cattolico di Montefiore dell'Aso, situato in via Garibaldi. L'annesso convento è ora sede del polo museale di San Francesco. La chiesa di San Francesco in stile romanico-gotico fu edificata nel 1303 (la data è riportata sull'originario portale) ma venne ristrutturata e cambiata di orientamento nel 1600: all'interno si trovano il monumento sepolcrale dei genitori del cardinale Gentile Partino, costruito nel 1310 e la tomba del pittore e incisore montefiorano Adolfo De Carolis, mentre nell'entrata, dove era l'ex abside trovano posto gli affreschi trecenteschi del Maestro di Offida con scene della vita di Cristo. L'annesso convento è ora sede del polo museale.
Nella zona centrale del paese vi è una fabbrica medioevale chiamata Casa di Re Manfrì. Un modesto edificio in pietra che al secondo piano presenta una graziosa loggetta a tre luci, di cui due si aprono sul prospetto principale. Per tradizione è ritenuta l'abitazione di Manfredi, il figlio illegittimo di Federico II e suo successore. Un'altra leggenda vuole che la piccola costruzione sia stata abitata da una bellissima fanciulla di cui Manfredi s'innamorò. Pare che il re ebbe con la giovane una breve ed intensa storia d'amore. Da questa narrazione molti la chiamano anche la Casa della Regina.
Maila e Pasquale
Album fotografico Montefiore: https://photos.app.goo.gl/F65e4zaKWf2T6nwG6
Album fotografico Castel Trosino: https://photos.app.goo.gl/x2gs9SnRc1NbzPFR8



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