Lago di Fiastra e Lame Rosse

 

Giovedì ricevo un messaggio da un amica con un collegamento che porta alle lame rosse, formazioni a forma di pinnacoli e torri costituite da ghiaia tenuta insieme da argilla e limi formate con l'erosione di agenti atmosferici, la pagina ufficiale, lo inoltro a Pasquale e decidiamo di unirci alla gita di domenica. riusciamo a fare una macchina, 5 persone e una pelosetta. L'idea è quella di partire con calma, fare colazione e proseguire per il lago di Fiastra, dalla cui dica, un percorso attraverso fora e fauna ci porterà alla destinazione finale.

Ci ritroviamo in via, una volta fatto l'appello partiamo in direzione nord. Colazione la facciamo in un bar lungo la strada, una breve capatina in bagno, soprattutto perchè mi sono lasciata colare la crema pasticcera del mio cornetto addosso, e ci rimettiamo in marcia.

Una volta arrivati a destinazione scopriamo che non c'è un area destinata al parcheggio così lasciamo l'auto a bordo strada a strapiombo sul bacino vuoto creato dalla diga che tra poco attraverseremo a piedi.

La giornata è splendida, sole brillante e cielo terso di un blu che sembra dipinto, riflettendo nel lago fa sembrare l'acqua turchese, un vero spettacolo per la vista.

Ci incamminiamo per i sentieri sterrati, in salita (evviva la stabilità!) della lunghezza di 7 km circa con un dislivello di 200 metri, prendendo il sentiero di destra l primo bivio camminiamo per circa mezz'ora tra piccole salite e discese. La fatica vera e propria, possiamo dire, inizia ora, per arrivare alle lame dobbiamo prendere a una ripida salita a sinistra, addentrandoci tra gli alberi del bosco che formano con i loro rami dei magnifici tunnel.


Uscendo dal bosco davanti a noi si apre una piccola valle, di fronte a noi, sulla sinistra si vedono le lame rosse, mentre a destra un cartello ci annuncia un percorso di circa 230 minuti in salita, per esperti, che porta al cimitero del monastero.


Per raggiungere le lame rosse, dobbiamo affrontare un altra salita, non ripidissima però ancora molto meno stabile di quella affrontata fino ad ora, tu andavi avanti e la ghiaia sotto i piedi ti riportava indietro, ma fatta sotto il sole delle 13:00 mi ha dato qualche problema. Inutile dire che mi sono fermata un paio di volte, morta, lingua a penzoloni e bandiera bianca alzata e sventolante... in tre o quattro tappe sono arrivata in una zona ombreggiata. Per affrontare la gita abbiamo portato dei panini che abbiamo divorato in men che non si dica, dopo il ristoro e il riposo sono riuscita a raggiungere le lame rosse, in solitaria visto che gli altri ci erano già andati prima.


Commenti