Rocca di Gradara

E' un tiepido e assolato pomeriggio primaverile. Decidiamo di parcheggiare l'auto fuori delle mura per evitare ingorghi e goderci una sana passeggiata ammirando l'incantevole panorama del luogo.

Ben presto quella che ci era parsa una splendida idea si rivela un'arma a doppio taglio: la salita per arrivare alle mura del castello è davvero impegnativa. Lungo la stretta via che imbocchiamo incontriamo altri gruppi di "temerari" che come noi si arrampicano con fatica verso la mèta. Famigliole con al seguito bambini piccoli e carrozzine che inizialmente superiamo spavaldi; coppie di anziani che salgono con andatura regolare facendo pause ristoratrici; gruppi di giovani allegri e festanti animati da una inesauribile energia... all'inizio anche noi andiamo spediti e sorridenti, poi piano piano i sorrisi sui nostri volti iniziano a lasciare il posto a inequivocabili segni di stanchezza: fiato corto, perline di sudore sulla fronte, guance rosso fuoco di Maila. Iniziamo a slacciarci le giacche leggere, per poi toglierle e legarle in vita. Ma la strada è lunga ed irta in modo inverosimile. Le mura paiono allontanarsi anziché farsi sempre più vicine. Non vogliamo mollare! Anche per non fare la figura di quelli poco allenati, ma soprattutto per non far ridere le coppie di anziani superati poco prima e che adesso ci stanno inesorabilmente riprendendo. All'improvviso un'intuizione: Maila tira fuori il cellulare ed inizia a fare le foto camminando. Prendo la palla al balzo e propongo di fermarci per non fare foto mosse. La scusa è servita su un piatto d'argento e la nostra reputazione salva!

Dopo un'ultima scalinata arriviamo all'arco di ingresso delle mura del paese. Qui ci mischiamo al flusso di turisti e continuiamo a salire immersi in un vero e proprio borgo medievale: edifici caratteristici in mattoni perfettamente conservati o ristrutturati in tema, una miriade di negozietti turistici ora con migliaia di gadget ma che un tempo accoglievano i viandanti con leccornìe di ogni genere e piccole botteghe di maniscalchi, fornai, sarte, ecc.. .

Facendoci largo fra la folla ci dirigiamo in tutta fretta all'ufficio della pro-loco locale (https://www.gradara.org/la-proloco/) per acquistare i biglietti della visita guidata. Se non si è mai stati in questo magnifico castello consigliamo vivamente di avvalersi dell'ausilio di una guida locale, in modo da conoscere le tante curiosità e chicche che altrimenti vi perdereste.







Il castello è davvero spettacolare! Si entra dal ponte levatoio, come nelle migliori fiabe, e ci si ritrova in un cortile con un loggiato al piano superiore, statue archi ed emblemi vari impreziosiscono l'ambiente. Il tour prosegue lungo le stanze del primo piano, ammobiliate con mobili d'epoca ed abiti antichi. Sulle pareti spiccano splendidi dipinti e pale lignee, i soffitti sono arricchiti da cassettati tinteggiati con vivi colori e lampadari in ferro battuto creati da artigiani abilissimi. Ancora si possono ammirare i pavimenti stupendi dell'epoca, i letti a baldacchino e un'infinità di altri arredi in stile. La ciliegina sulla torta è ascoltare dalla voce della guida la vera storia (o leggenda che dir si voglia, ma noi preferiamo credere alle favole!) dell'amore proibito fra Paolo e Francesca. In queste stanze la loro tragica novella prende vita, in un intreccio di fosche trame e colpi di scena degni di una sceneggiatura moderna. Ci inteneriamo alla vista del libro "galeotto" aperto al canto che narra l'amore fra Lancillotto e Ginevra, lo stesso canto che fece esplodere l'amore fra Paolo e Francesca. Sussultiamo alla vista della botola segreta in cui cerca di fuggire Paolo una volta scoperto..."Amor ch'a null'amato amar perdona".

Dopo la visita guidata e prima di assaltare i negozi del borgo, consigliamo di fare un giro lungo i suggestivi camminamenti delle guardie, fra le merlature che un tempo proteggevano le guardie dalle frecce nemiche.

In conclusione la visita al Castello di Gradara lascia una serenità d'animo ed un appagamento difficilmente descrivibile. Consigliamo a tutti di fare questa magnifica esperienza.

Cenni Storici

Castello di Gradara è il complesso che sorge sulla sommità di una collina nel comune di Gradara, in provincia di Pesaro e Urbino, nelle Marche, costituito un castello-fortezza medievale (la rocca) e dall'adiacente borgo storico, protetto da una cinta muraria esterna che si estende per quasi 800 metri, rendendo l'intera struttura imponente. Gradara è stata, per posizione geografica, fin dai tempi antichi un crocevia di traffici e genti: durante il periodo medioevale la fortezza è stata uno dei principali teatri degli scontri tra le milizie fedeli al Papato e le turbolente signorie marchigiane e romagnole. La leggenda vuole che la rocca abbia fatto da sfondo al tragico amore tra Paolo e Francesca, moglie di Gianciotto Malatesta, fratello di Paolo, cantato da Dante nella Divina commedia. Il castello, di proprietà dello Stato Italiano, dal dicembre 2014 fa parte dei beni gestiti dal Polo museale delle Marche. Nel tempo il castello è progressivamente diventato uno dei monumenti più visitati della regione ed è teatro di eventi museali, musicali ed artistici. Particolarmente suggestiva è la vista della rocca e del sottostante borgo storico nelle ore del tramonto.

La storia antica di Gradara è strettamente legata alle vicissitudini del suo castello, soggetto nei secoli al dominio delle famiglie Malatesta, Sforza, Della Rovere e dei Mosca. Secondo la leggenda, in esso trovarono la morte Paolo Malatesta e Francesca da Polenta, uccisi per gelosia dal fratello di Paolo, Gianciotto Malatesta.

Tornando da un weekend a Milano abbiamo deciso di fermarci per una gita a visitare il castello che ha ispirato Dante nella stesura della "Divina commedia" l'amore di Paolo e Francesca si consuma tra le mura di questo castello meravigliosamente conservato (grazie a restauri recenti).

(Fonte: Wikipedia.org)

Curiosità del castello

Il castello è stato scelto come locations per film come:

Condottieri di Luis Trenker, ispirato alla figura del soldato di ventura Giovanni dalle Bande Nere (1937). Il film vincitore di due Premi Oscar ll principe delle volpi (Prince of Foxes) (1949)diretto da Henry King, con Tyrone Power nei panni di Andrea Orsini, Orson Welles di Cesare Borgia e Marina Berti di Angela Borgia Paolo e Francesca(1950) di Raffaello Matarazzo. Vanina Vanini(1961), di Roberto Rossellini Stesso mare stessa spiaggia (1983) di Angelo Pannacciò Yesterday - Vacanze al mare (1985) di Claudio Risi.

Maila e Pasquale


Album fotografico Completo: https://photos.app.goo.gl/9sPA6r7RPap2pKow8

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