Pavia 2017

Posta 38 km a sud di Milano, lungo l'itinerario della Via Francigena e sulle rive del fiume Ticino, poco a nord dalla confluenza di quest'ultimo nel Po, la città affonda le sue origini all'epoca delle tribù galliche; successivamente divenne municipium romano con il nome di Ticinum. Nel Medioevo fu capitale del regno longobardo e dal 1361 è sede di un'università.Le origini antiche e un passato storico di rilievo hanno lasciato in eredità a Pavia un ragguardevole patrimonio artistico: fra le principali attrazioni turistiche si annoverano il Castello Visconteo, la basilica di San Pietro in Ciel d'Oro, la Pinacoteca Malaspina, il Duomo, la basilica di San Michele Maggiore e il Ponte Coperto. La città è inoltre il capoluogo di una provincia dedita soprattutto all'agricoltura, in particolare a viticoltura, risicoltura e cerealicoltura; poche sono le industrie, concentrate prevalentemente nell'area di Vigevano.


Storia

Il primo insediamento nell'area di Pavia si deve ad antiche popolazioni della Gallia transpadana, forse i Levi, i Marici o gli Insubri. La città fu fondata dai Romani, a cui si deve la pianta della città, rimasta intatta fino ad oggi, a castrum (accampamento militare) romano; la città aveva il nome di Ticinum. A partire da Aureliano, fino a Costantino I, fu anche sede di un'importante zecca, battendo moneta sia durante il periodo degli Imperatori illirici, sia durante la tetrarchia e la successiva guerra civile.

Saccheggiata più volte dai barbari, venne conquistata dai Longobardi nel 572 che ne fecero la capitale del loro regno, con il nome di Papia, da cui il nome moderno. Il dominio longobardo durò per due secoli, fino al 774, quando venne conquistata da Carlo Magno. Fu ancora importante durante il periodo carolingio: nella chiesa di San Michele Maggiore a Pavia, Berengario del Friuli e i suoi successori fino a Berengario II e Adalberto II, furono incoronati Re d'Italia.
Durante le guerre tra l'imperatore tedesco Federico Barbarossa e i comuni della Lega Lombarda, Pavia (con Como) fu fedele all'esercito imperiale, per poi perdere gradualmente importanza dal punto di vista politico. Fu infine annessa dal 1360 al Ducato di Milano, sotto il dominio della famiglia Visconti.
Dall'inizio del XVIII secolo fino alla metà del XIX secolo la città fu sotto la dominazione straniera, alternata, di spagnoli, francesi e austriaci. Divenne nel 1859 parte del Regno di Sardegna (futuro Regno d'Italia) insieme al resto della Lombardia.
(Fonte: Wikipedia.org)

Il mio viaggio

Da qualche anno papà si è trasferito alle porte di Milano, verso sud, esattamente al centro del cerchio che tocca Milano, Pavia e Lodi, così per variare un po' dalla solita routine decidiamo di visitare la bella Pavia, accompagnati da mio fratello che si offre di farci da "Cicerone" e da mia madre.
Parcheggiamo in un parcheggio che costeggia il Naviglio Pavese, a pochi passi dalla porta d'entrata delle vecchie mura, quelle al Rondò Vittorio Necchi per intenderci, e una volta superate iniziamo a intravedere il giardino del Castello Visconteo, che da qui a pochi minuti scopriremo essere la nostra prima tappa.

Architetture Militari

la prima cinta muraria di Pavia di cui non rimangono tracce visibili è di origine romana. Le mura vennero ampliate con una nuova cinta verso la fine del XII secolo. Durante la dominazione spagnola la cinta fu ulteriormente ingrandita (1557-1560) con l'aggiunta di dodici bastioni e le mura sopravvissero fino alla seconda metà dell'Ottocento. Di queste mura rimane qualche tratto verso il Ticino, a metà di viale Gorizia, nel Castello sul lato nord.


Entriamo nei giardini del castello poco dopo aver superato le mura della città. E' sempre sorprendente trovarsi circondati dal verde quando si è abituati a vedere solo cemento e qualche pianta spenta. Quì gli alberi e il prato sono di un verde brillante e le fronde si lasciano coccolare dalla leggera brezza che in questa giornata primaverile sta soffiando. All'interno del castello troviamo i Musei Civici che però oggi non abbiamo tempo di visitare. Costeggiando il fossato oggi vuoto giriamo l'angolo per trovarci davanti all'ingresso principale: quello che una volta doveva essere sicuramente il ponte levatoio oggi si presenta come una passarella in mattoni poggiata su tre archi. Usciamo dal giardino "reale" per dirigerci nel centro storico che ospita, oltre agli uffici del comune, al tribunale e al collocamento, la famosa Università di Pavia.

 Castello Visconteo

a Pavia si trova un unico castello, costruito nel 1360 per ordine di Galeazzo II Visconti. Il castello è attualmente sede dei Musei Civici comunali. Giardini del Castello: piccolo parco nel cortile del castello, attrezzato con area giochi per bambini e ragazzi.

e porte dell'Università sono aperte, così decidiamo di attraversare il cortile sbirciando qua e la, anziché fare tutto il giro, intorno al giardino troviamo statue dei più famosi e intelligenti uomini di storia che hanno frequentato quelle aule e avuto successo nella vita, come Vincenzo Monti, poeta e scrittore uno degli esponenti più illustri del neoclassicismo italiano, a cui è stata anche dedicata una targa. Dal cortile vediamo stagliarsi nel cielo de torri medioevali che troveremo un po' sparse qua e la per la città da li a poco.

L'Università degli Studi di Pavia

S(abbreviata in UNIPV) è una università statale italiana fondata nel 1361. È fra le più antiche del mondo. Oggi, l’Alma Ticinensis Universitas di Pavia offre 84 corsi di laurea, 22 dottorati di ricerca e 29 master; si propone come una Research University, partecipa a progetti internazionali ed è inserita in network di lavoro con i maggiori college del mondo. Insieme ad altre istituzioni, come il Policlinico San Matteo, l'Istituto Universitario di Studi Superiori (IUSS) ed il Gruppo di Coimbra, ha da sempre formato legami accademici e culturali al fine di promuovere l'eccellenza nell'apprendimento e nella ricerca.

Il cielo oggi ha un colore turchese magnifico, è privo di nuvole e le torre medievali in tutta la loro lunghezza si ergono maestose e spiccano coi i loro mattoncini rossi, un contrasto così perfetto da dare l'impressione a chi le guarda di essere in un dipinto. La pavimentazione è rimasta quella di un tempo, sassolini bianchi e grigi incastonati nel manto stradale si alternano a lastroni bianchi e sanpietrini.

Torri medioevali

(Delle cento e forse più torri che contrassegnavano il profilo della città medievale ne restano integre oggi solo cinque: tre nella piazza dell’Università e due in via Luigi Porta. Risalgono all’XI - XII secolo, sono costruite in mattoni, a canna che si restringe verso l’alto: assolvevano compiti soprattutto simbolici, rappresentando fisicamente il potere della famiglia cui appartenevano. Resti di torri di minori dimensioni sono ancora oggi visibili, inglobati in molti edifici cittadini. La Torre Civica, ubicata accanto alle cattedrali medievali e coronata nel XVI secolo da una loggia marmorea in funzione di cella campanaria, cadde rovinosamente nel 1987 e sono ora visibili i resti.

 

Continuando a seguire la "Guida-Fratello" ci imbattiamo in una Torre Romanica, la Belcredi, che a differenza di quelle viste fino ad ora ha un balconcino che colpisce la mia attenzione. Mio fratello sta iniziando a capire l'esasperazione di Pasquale nel portarmi in giro a vedere cose nuove, il mio spirito Giapponese fotografico non lo conosceva ancora... chissà se verrà ancora in giro con noi, o almeno con me, dopo che avrò sparafleshato almeno un migliaio di foto...

Torre romanica

(Belcredi La costruzione mostra caratteristiche omogenee: canna assottigliata verso l’alto, dove diminuisce lo spessore del muro, priva di lesene o archetti di rinforzo, muratura compatta; ancora visibili i fori lasciati dai ponteggi (buche pontaie). Poggiano su robuste fondamenta; l’accesso era unicamente consentito dalla casa a cui erano affiancate; le prese d’aria danno conto, nella loro distribuzione, dei nessi con tale casa. La costruzione delle torri si può collocare entro l’XI secolo, ad opera di famiglie nobili che le utilizzavano come simbolo di prestigio. In Via Porta restano: la torre San Dalmazio, che apparteneva al monastero omonimo; la Belcredi, appartenente all’omonimo palazzo, che ha la massima altezza fra le torri superstiti e la torre della Mostiola, tagliata in età moderna. Quest’ultima faceva, dunque, parte del monastero di Santa Mostiola, dotato di una chiesa, oggi abitazione privata, che conserva interessanti resti romanici. La chiesa e il monastero sono soppressi alla fine del Settecento. In merito alla storia della Torre Belcredi occorre dire che un palazzo in questo luogo era già esistente nell’VIII secolo, ricostruito nel medioevo centrale. Prende il nome dalla famiglia Belcredi, potenti feudatari, proprietaria per sette secoli del palazzo, cosa che ne ha garantito l’ottimo stato di conservazione.

Il Tour continua con la visita alle chiese. La prima che Luca decide essere degna di nota, e non possiamo che dargli ragione, è la chiesa dedicata san Michele, con la sua facciata bianca ricoperta di bassorilievi. Per la sua età è una delle chiese medioevali più belle della città di Pavia. L'interno è semplice, dalle linee pulite e nette elegantemente abbellite da altari finemente decorati e con molteplici dipinti sulle pareti e sui soffitti.

Duomo di Pavia

dedicato a Santa Maria Assunta ed a Santo Stefano (protomartire), è un'imponente costruzione con pianta a croce greca. Il cantiere per la cattedrale fu aperto nel 1488 su ordine del vescovo Ascanio Maria Sforza Visconti: la struttura rimase per secoli incompleta, fino alla fine del XIX secolo, quando furono completate la cupola e la facciata, rispettivamente nel 1885 e nel 1898, secondo il progetto originale di Giovanni Antonio Amadeo. La cupola centrale, a pianta ottagonale, con un'altezza di 97 metri, una luce di 34 ed un peso nell'ordine delle 20 mila tonnellate, è la quarta in Italia per dimensioni (ma non per altezza), sorpassata soltanto da San Pietro, dal Duomo di Milano e dal Duomo di Firenze. Dopo quasi 17 anni di lavori di restauro e messa in sicurezza della cupola, nel 2013 la chiesa è stata riaperta ai fedeli. A fianco del Duomo era situata la Torre civica, di cui si ha menzione fin dal 1330 e che era stata ulteriormente innalzata nel 1583 da Pellegrino Tibaldi. La torre crollò improvvisamente la mattina del 17 marzo 1989 per cause sconosciute, provocando quattro vittime e 15 feriti. Da allora non è stata più ricostruita
L'antica città punica, fiorente in età antica, distrutta e ricostruita dai Romani, è oggi un ricco sobborgo di Tunisi. Possiede numerosi siti archeologici, per la maggior parte romani, ma anche punici. La municipalità di Cartagine, che conta 15.922 abitanti, ospita sul suo territorio il Palazzo presidenziale tunisino e la Moschea Mâlik ibn Anas. L'Aeroporto internazionale di Tunisi-Cartagine è situato a pochi chilometri a ovest della città.

Basilica di San Michele Maggiore, è il più famoso e importante monumento religioso medievale della città. Capolavoro dello stile romanico lombardo, la chiesa raccoglie numerose testimonianze del periodo in cui Pavia era la capitale del regno italico. Una prima chiesa di San Michele fu costruita originariamente nel periodo longobardo (a questo periodo risale la parte inferiore del campanile), ma fu distrutta da un incendio nel 1004; la costruzione attuale iniziò nel primo quarto del XII secolo (a cui risalgono la cripta, il coro e i transetti), probabilmente a seguito del terremoto del 1117 ed era probabilmente completata intorno al 1155. La basilica di San Michele è considerata il prototipo delle numerose chiese medievali pavesi: tuttavia si discosta dalle altre chiese cittadine per l'utilizzo estensivo, sia per la struttura sia per le decorazioni, della fragile pietra arenaria in luogo del cotto, e anche per la particolare e complessa conformazione architettonica, che prevede una pianta a croce latina a tre navate con matronei ed un transetto particolarmente sviluppato, dotato di una propria autonoma facciata sul lato settentrionale. La basilica ospitò nei secoli fastose cerimonie e incoronazioni, tra le quali l'incoronazione di Federico I Barbarossa, nel 1155.

Ci stiamo muovendo in cerchio, pertanto dalla basilica al ponte coperto il percorso è breve, non sembra nemmeno più di essere nel 2017: Pavia ha un fascino antico e fiabesco tutto suo, tanto che sembra di aver attraversato un portale magico che ci ha riportato indietro nel tempo. Solo le macchine che troviamo al ponte coperto, che nel centro storico hanno il divieto di entrare, ci riportano al presente. Il Ponte coperto collega il centro storico e la città "nuova". Attraversa il Naviglio Pavese ed è formato da 5 arcate che reggono un loggiato completamente coperto, a metà di esso si trova una piccola cappella. La vista su di esso è davvero incantevole, è uno spettacolo catturarne i vari scorci soprattutto alla cangiante luce del tramonto.

Ponte coperto Il Ponte Coperto (detto anche Ponte Vecchio) è un ponte sul fiume Ticino a Pavia, che collega il centro storico cittadino e il resto della città (situato sulla riva sinistra del Ticino), con il pittoresco quartiere, originariamente fuori dalle mura periferiche della città, di Borgo Ticino (situato invece sulla riva destra). Sebbene il ponte attuale sia stato costruito nel 1949, esso ripropone le forme dell'antico Ponte Coperto, risalente al XIV secolo
Tagliamo per il corso pedonale, decidendo di rituffarci ancora nell'atmosfera antica e di eliminare dai nostri pensieri le auto, percorrendo così quella che oggi è la via del centro dedicata ai negozi e allo shopping. L'ultima nostra meta odierna è Il duomo di Pavia. La costruzione in mattoni con particolari bianchi spicca sulla piazza che lo ospita. Le finestre che fanno filtrare la luce alla navata sono piccole e tonde a parte il rosone centrale sul portone d'ingresso che è degno di nota. Alla destra del Duomo sorgeva la Torre civica di cui ora possiamo ammirarne solo i resti, crollata nel 1989 per un improvviso cedimento e mai più ricostruita.

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