Ascoli attraverso i nostri occhi

Ho iniziato a lavorare da poco, così nelle mezze giornate libere dei weekend ne approfittiamo per stare insieme ed esplorare insieme i dintorni ascolani. Oggi tocca ad Ascoli Piceno, oggi la gita è stata del tutto improvvisata, la meta principale era una libreria, quindi la nostra passeggiata per le ruette della città di provincia è del tutto improvvisata, ovviamente dovremo tornare e approfondire la visita.

Ascoli Piceno è una delle città monumentali d'Italia: il suo centro storico è costruito in travertino, una roccia sedimentaria calcarea estratta dalle cave del territorio, ed ha come fulcro la rinascimentale piazza del Popolo dove si trovano alcuni degli edifici più importanti tra i quali il palazzo dei Capitani, lo storico Caffè Meletti e la chiesa di San Francesco.

Altro fulcro cittadino è lo spazio urbano di piazza Arringo, la piazza più antica di Ascoli, dove si elevano il medioevale battistero di San Giovanni, la cattedrale di Sant'Emidio, che racchiude al suo interno la cripta dedicata anch'essa al santo patrono. Vi sono inoltre il palazzo Vescovile, il palazzo dell'Arengo, sede della pinacoteca civica e di alcuni uffici comunali.

Tra i monumenti sono da ricordare: il ponte Romano di Solestà, uno dei pochi in Italia, visitabili anche al suo interno, le rovine del teatro romano, le grotte dell'Annunziata, ciclopica costruzione del periodo romano assimilabile a quella presente a Monte Rinaldo, la Fortezza Pia ed il Forte Malatesta, il palazzetto Longobardo con la torre degli Ercolani, una delle torri superstiti tra le circa duecento che compaiono nelle cronache medioevali, per il quale Ascoli ha il soprannome di Città delle cento torri.

Percorrendo da Ascoli la Salaria in direzione Roma, s'incontra il monumentale albero del Piccioni menzionato per la prima volta in un documento del 1109 e legato, tra storia e leggenda, alla vita cittadina e alle vicissitudini del brigantaggio antiunitario.



Eventi, tradizioni e folclore

Torneo cavalleresco della Quintana e Festa patronale - La città è per molti versi legata alle tradizioni religiose e civili ed i principali avvenimenti cittadini ruotano intorno alla festività del patrono sant'Emidio che si celebra il 5 agosto che ha il suo culmine dopo la mezzanotte con i fuochi d'artificio. La prima domenica di agosto si tiene la solenne sfilata storica della Quintana cui partecipano oltre 1.500 figuranti in costume e le autorità cittadine, Sindaco compreso nel ruolo di Magnifico Messere. Al termine della sfilata si tiene il torneo cavalleresco della Quintana, basato su antichi statuti del XIV secolo e che si rinnova dal 1955 senza interruzioni. Da alcuni anni è stata anche inserita la manifestazione della Quintana in notturna, si svolge la sera del secondo sabato di luglio.

Fritto misto all'Italiana - Tra fine aprile ed inizio maggio si svolge un'importante manifestazione gastronomica con la presenza di stands provenienti dalle regioni d'Italia e da molti paesi del mondo, che permette di degustare molti dei tipi di fritti italiani e non solo, tra cui la locale oliva fritta all'ascolana.

Ascoliva Festival – È il festival mondiale dell'originale oliva ripiena all'ascolana. La prima edizione si è svolta nella centralissima piazza Arringo dall'8 al 15 agosto 2013. L'evento di tipo gastronomico-culturale, intende valorizzare non solo la tipica oliva all'ascolana, ma anche i suoi altri importanti tesori enogastronomici e quelli culturali della città e di tutto il territorio piceno. Degustazioni, laboratori, dibattiti, eventi, spettacoli, itinerari culturali e altro accompagnano i giorni della manifestazione.

Tenera Ascoli - Manifestazione che si svolge nel mese di novembre organizzata nell'ambito delle attività di Slow Food Marche. Protagonista assoluta è l'oliva della varietà Ascolana Tenera, ma è possibile degustare anche gli altri prodotti tipici del Piceno. Nell'evento si succedono, degustazioni, una colazione itinerante nel cuore del centro storico e un mercato con le migliori produzioni gastronomiche provenienti dalle varie aree del Piceno e gustosi appuntamenti a tavola. Ci sono i Laboratori del Gusto sull'oliva tenera, sull'eccellenza enologica del Piceno, sull'olio extravergine, il tartufo e l'anisetta.

Carnevale di Ascoli - Il Carnevale di Ascoli è una manifestazione tradizionale, originale ed interessante per il suo carattere goliardico e popolare che coinvolge la partecipazione dei cittadini, mascherati sia in gruppi che in carri la domenica ed il martedì grasso.

Dalle origini alla caduta dell'impero romano

Le origini della città sono avvolte nel mistero, ma è abbastanza sicuro che vi fosse la presenza umana già dall'età della pietra e che la zona fosse abitata già nell'epoca neolitica. Secondo una tradizione italica citata nella letteratura antica (Strabone, Plinio, Festo) la città venne fondata da un gruppo di Sabini, che vennero guidati da un picchio, uccello sacro a Marte, durante una delle loro migrazioni detta ver sacrum. I Sabini si sarebbero fusi con altre popolazioni autoctone dando origine ai Piceni, che fondarono Ascoli diversi secoli prima della fondazione di Roma.

L’urbanistica di Asculum romana

Ascoli sorse in una posizione favorevolmente difendibile, alla confluenza tra il Tronto e il torrente Castellano e riparata dalle alture circostanti, che in antichità dovevano essere particolarmente difficili da attraversare, come ricorda anche il geografo Strabone. All'epoca romana, più precisamente al periodo posto tra la tarda età repubblicana e l'età augustea, risale il primo impianto regolare della città, caratterizzato da una scansione ortogonale degli assi viari e degli isolati, ben visibile ancora oggi nella disposizione delle vie del centro storico. La via Salaria entrava in città da ovest dopo aver attraversato la Porta Gemina, e il suo percorso interno allo spazio urbano doveva coincidere con il decumanus maximus, che all'altezza del foro cittadino si incrociava con il cardo maximus. La Salaria usciva poi dalla città ad est, nel punto di confluenza del Castellano nel Tronto, passando sul ponte che oggi è detto "di Cecco". Il percorso del decumanus maximus è di incerta individuazione, ma l'ipotesi più attendibile lo vede coincidere con l'attuale corso Mazzini, mentre il cardo sarebbe da riconoscere nelle attuali vie del Cassero, del Trivio e Pretoriana; secondo questa ricostruzione il foro doveva sorgere non lontano dall'attuale Piazza del Popolo. Un ponte posizionato sul lato settentrionale della città, il Ponte Romano di Solestà, collegava Ascoli con le zone a nord della città.

Storia

Con il finire della Guerra Sociale tutte le popolazioni dell'Italia ricevettero la cittadinanza romana, così nell'88 a.C. Ascoli fu iscritta alla Tribù Fabia e divenne un municipium. Durante la guerra civile tra Cesare e Pompeo Ascoli parteggiò per il primo, sotto il quale nel 49 a.C. la città assunse definitivamente la denominazione Asculum Picenum. Durante il secondo triumvirato la città ottenne il titolo onorifico di colonia triumvirale, evento forse da ricollegarsi al prestigio del generale ascolano Publio Ventidio Basso, partigiano di Marco Antonio che sconfisse i Parti e celebrò un trionfo.

Dall'alto al basso Medioevo

Nell'alto Medioevo subì la decadenza economica e le razzie dei barbari, tra cui quella dei Goti di Totila (544-545) e dei Longobardi di Faroaldo I (578). Nel periodo la città viene trascinata in più occasioni nella più vasta lotta per il predominio in Europa tra guelfi e ghibellini. Nel 1183 si costituisce in Libero comune, conoscendo però il saccheggio e la distruzione ad opera delle armate imperiali di Federico II. Non cessano i disordini interni tra opposte fazioni che conduce a decadi di ribellioni, massacri, razzie, alla crescita del banditismo e alla decadenza delle virtù. Con il finire della Guerra Sociale tutte le popolazioni dell'Italia ricevettero la cittadinanza romana, così nell'88 a.C. Ascoli fu iscritta alla Tribù Fabia e divenne un municipium. Durante la guerra civile tra Cesare e Pompeo Ascoli parteggiò per il primo, sotto il quale nel 49 a.C. la città assunse definitivamente la denominazione Asculum Picenum. Durante il secondo triumvirato la città ottenne il titolo onorifico di colonia triumvirale, evento forse da ricollegarsi al prestigio del generale ascolano Publio Ventidio Basso, partigiano di Marco Antonio che sconfisse i Parti e celebrò un trionfo.

Venne annessa alla prima Repubblica Romana e nel 1860 viene annessa al Regno d'Italia di cui seguirà d'ora in avanti tutte le vicende. Degne di nota sono le vicende della resistenza ascolana nel settembre 1943 contro l'occupazione tedesca, che sono valse alla città la Medaglia d'Oro al Valor Militare per attività partigiana (2001). Una parte del territorio della provincia ascolana è stato per oltre un secolo rivendicato dalla vicina e rivale Fermo, la quale ha perso il capoluogo a seguito dell'Unità d'Italia. Nel 2004, però, la provincia di Fermo è stata di nuovo deliberata, ed istituita nel 2009.

Onorificenze

Il 12 aprile 2001, la città di Ascoli Piceno è stata insignita della Medaglia d'Oro al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.

Medaglia d'oro al valor militare per attività partigiana «La fiera e pacifica città di Ascoli Piceno, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, non esitò a sollevarsi contro il tedesco invasore. Già il 12 settembre, il coraggioso comportamento dei militari del presidio aveva costretto alla resa le forze nemiche, superiori in uomini e mezzi, mentre dal 2 al 5 ottobre, al Colle San Marco, un pugno di giovani ardimentosi, male armati ed equipaggiati, si batterono duramente, contro unità germaniche, subendo dolorose perdite. La popolazione ascolana, non desistette dal proseguire la lotta, partecipando a numerosi scontri, come quelli in località Venagrande, Castellano e Vallesenzana, che furono fra i momenti più significativi della sua irriducibile volontà di partecipare direttamente alla liberazione del territorio. Non meno agguerrita fu l'attività dei "gruppi di azione patriottica", conclusasi con l'ardita liberazione dalle carceri cittadine di tutti i detenuti politici. Ad essa va aggiunta la pericolosa opera svolta a favore di migliaia di prigionieri alleati e di militari italiani sbandati molti dei quali furono condotti in salvo oltre le linee. Numerose furono le perdite di vite umane, le deportazioni e le distruzioni subite dalla città, che fu sempre sorretta dalla fede in una Patria migliore, risorta dalla dittatura fascista.» — Ascoli Piceno, 12 settembre 1943 - 20 giugno 1944

(Fonte: Wikipedia.org)

Maila e Pasquale


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