24 ore Milano Tour

Milano 2016: Sabato sera ho portato fidanzato e amici a vedere la nuova Darsena e i Navigli, luoghi che hanno smesso i loro panni originali e si sono trasformati in punti di incontro per la vita notturna milanese. Era tanto che non andavo in questi luoghi, da quando la darsena era in ristrutturazione, e ciò che è diventata è qualcosa di bellissimo: sono stati aggiunti dei moli, panchine e l’atmosfera è molto rilassante, soprattutto la sera con le sue luci, i colori, i suoi suoni e gli odori... Sì, proprio gli odori! Perché Milano va "assorbita" con ogni senso.

Darsena

Darsena è un bacino acqueo artificiale vicino Porta Ticinese ed è stato utilizzato per l'ormeggio e il rimessaggio delle imbarcazioni che navigavano i Navigli milanesi. Per tale motivo era lo snodo più importante per il traffico fluviale commerciale della città lombarda. Ha come immissario il Naviglio Grande, come emissario il Naviglio Pavese e come scolmatore il Cavo Ticinello



Vicolo dei Lavandai Naviglio Grande

è stata la prima opera del genere a essere realizzata in Europa e storicamente è il più importante dei Navigli milanesi, nonché una delle grandi infrastrutture di ingegneria che sin dall'alto Medioevo caratterizzavano, con strade, ponti e irrigazione, il territorio lombardo, consentendo lo sviluppo dei commerci, dei trasporti e dell'agricoltura. Da Milano con l'impiego di "barconi" chiamati cagnone, mezzane o borcelli a seconda delle dimensioni e delle portate, risalivano verso il Lago Maggiore e la Svizzera sale, grano, vini, manufatti, tessuti, stoviglie, letami e ceneri; a Milano giungevano ciottoli, mattoni, creta, sabbia, ghiaia, paglia e fieno dal bacino del canale e, dal Lago Maggiore, marmi, graniti, beole e pietre da costruzione, calce carbone, legna, vino, formaggi, pesce e bestiame.mIn un anfratto del Naviglio Grande sorge lo storico vicolo dei Lavandai, mantiene ancora intatta una centrifuga del primo ‘900 ed è archeologia di una vecchia Milano sconosciuta a molti dei suoi stessi abitanti. Prende il nome da un lavatoio che fino alla fine degli anni ’50 era usato dalle donne per lavare indumenti e biancheria. Il vicolo dei lavandai è un luogo incantevole dove con la fantasia si può tornare indietro nel tempo e immaginare i lavoratori dalle schiene curve a lavare i panni immersi nel ruscello. 

Porta Ticinese

Porta Ticinese denominata Porta Marengo in epoca napoleonica, chiamata anche dai milanesi Porta Cicca (porta piccola) è una delle sei porte principali di Milano, ricavata lungo i bastioni spagnoli, oggi demoliti. Posta a sud della città, si apriva lungo la strada per Pavia. Caratterizzata oggi dalla presenza della porta neoclassica del Cagnola (1802-1814) e degli annessi caselli daziari, sorge al centro di piazza XXIV Maggio, allo sbocco di corso di Porta Ticinese. In passato porta Ticinese identificava inoltre uno dei sei sestieri storici in cui era divisa la città, il Sestiere di Porta Ticinese. La porta Ticinese attuale che si apre nei bastioni di Milano sorse sullo stesso asse viario (oggi corso di Porta Ticinese) su cui erano sorte in precedenza le omonime porte di epoca romana (sul tracciato delle mura romane) e di epoca medievale (sul tracciato delle mura medievali di Milano).

Un'altra tappa della nostra gitarella serale la troviamo in fondo a Corso Ticinese, verso il centro della città. Quì incontriamo tanti locali notturni e negozi, finchè passando un'antica porta in mattoni arriviamo fino alla mèta: le Colonne e la basilica di San Lorenzo. Nel piazzale della basilica troviamo un gruppo di ragazzi e ragazze che suonano chitarre e percussioni, parlano e si divertono, oltre ai turisti come noi che fanno di questo luogo una tappa del loro itinerario. E' questo un punto "principe" di ritrovo della gioventù milanese, un crocevia di tendenze giovanili in cui si assapora la Milano più fresca e moderna, un netto contrasto con le maestose antichità che vi fanno da sfondo.

Colonne di San Lorenzo

Colonne di san Lorenzo, si tratta di sedici colonne, alte circa 7 metri e mezzo, in marmo, con capitelli corinzi che sostengono la trabeazione. Provengono da edifici romani risalenti al II o III secolo, probabilmente un tempio pagano sito nell'area dell'attuale piazza Santa Maria Beltrade. Le colonne vennero trasportate nell'attuale locazione a completare l'erigenda basilica di San Lorenzo. I capitelli provengono invece da due edifici differenti; sono infatti diversi per stile e dimensioni. Ai capitelli più bassi è stato aggiunto uno spessore in laterizio per livellarli con gli altri. L'assemblaggio che si vede oggi fu realizzato in epoca medioevale, fra l'XI e il XII secolo, a cui risalgono le parti in laterizio che completano l'architrave, con l'arco sormontato dalla croce al centro del colonnato. Il nuovo piazzale venne successivamente occupato dai binari del tram, che negli anni novanta venne spostato al di là delle Colonne, su binari compenetranti. Del 1937 è la statua bronzea di Costantino Imperatore, legato a Milano per la promulgazione del famoso editto dell'anno 313, copia moderna di un originale tardoantico conservato a Roma. Le Colonne tutt'oggi rivestono un particolare significato affettivo per i milanesi, testimoniando visibilmente la storia dell'antica Mediolanum, in qualche modo sopravvissuta alla furia distruttrice dei Goti, del Barbarossa e dei bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Basilica di San Lorenzo

Nonostante la basilica di San Lorenzo sia una delle più antiche chiese milanesi e fosse sin dalla sua costruzione uno dei maggiori monumenti di Milano e dell'Occidente cristiano, non sono finora noti scritti esaustivi precedenti al Rinascimento. La mancanza di documenti ufficiali dell'epoca rende quindi impossibile fornire informazioni certe e univoche riguardo alla fondazione della basilica. Riguardo alle origini del complesso sono state fatte nel tempo una serie di congetture, alcune anche molto fantasiose e senza effettivi riscontri, fino ad una serie di scavi archeologici nel XX secolo eseguiti nel sito che hanno permesso di fare ipotesi più concrete. Gli ultimi scavi archeologici hanno infine chiarito come la basilica sia stata con tutta probabilità eretta all'inizio del V secolo: per le fondamenta furono infatti utilizzati blocchi di pietra del vicino anfiteatro demolito nel 401, ne segue che l'inizio della costruzione fu sicuramente posteriore all'evento. Nel Catalogo dei Vescovi milanesi, la basilica viene indicata come luogo di sepoltura del vescovo Eusebio di Milano tra il 451 e il 462, per cui il luogo di culto era, se non completato, quantomeno in stato avanzato di costruzione. Queste considerazioni rendono plausibile l'ipotesi che la chiesa fosse stata costruita come chiesa palatina da Flavio Stilicone, tutore del giovane imperatore Onorio, data anche la vicinanza al palazzo imperiale, situato nella zona dove oggi sorge la chiesa di San Giorgio al Palazzo. Un altro documento originale risalente agli anni a cavallo tra il 490 e il 512 narra della costruzione di una cappella per volere del vescovo Lorenzo I: l'anno della dedica della chiesa a San Lorenzo è invece ignoto, tuttavia è noto che l'intitolazione al martire era già avvenuta nella seconda metà del V secolo.

La successiva mattina di sole ci permette di visitare il Duomo, salendo anche sulle guglie per vedere la mia Milano dall’alto. Io da amante dell’architettura rimango affascinata e incantata a ogni passo fatto fra le mille statue, i Gargouilles, i fregi ed i bellissimi ricami di marmo. Vestendo i panni di una brava (e bionda) giapponese, ho iniziato a fotografare tutto (non è un modo di dire... ho proprio fotografato TUTTO!!! (col senno di poi credo di avere un tantino esagerato, ma ne è valsa decisamente la pena).

Scesi dal Duomo percorriamo Galleria Vittorio Emanuele II, ci mettiamo in coda per fare il giro sulle “palle del toro” (vedi paragrafo "curiosità" in fondo alla pagina), per arrivare poi in Piazza della Scala e ammirare il suo famoso teatro, orgoglio dei milanesi.

Duomo di Milano

(Duomo La Basilica Cattedrale Metropolitana della Natività della Beata Vergine Maria, meglio conosciuta come Duomo di Milano, è la cattedrale dell'arcidiocesi di Milano. È la chiesa più grande d'Italia, la quarta nel mondo per superficie, la sesta per volume. Nel luogo in cui sorge il Duomo un tempo si trovavano l'antica cattedrale di Santa Maria Maggiore, cattedrale invernale, e la basilica di Santa Tecla, cattedrale estiva. Dopo il crollo del campanile, l'arcivescovo Antonio de' Saluzzi, sostenuto dalla popolazione, promosse la ricostruzione di una nuova e più grande cattedrale (12 maggio 1386), che sorgesse sul luogo del più antico cuore religioso della città. Per il nuovo edificio si iniziò ad abbattere entrambe le chiese precedenti: Santa Maria Maggiore venne demolita per prima, Santa Tecla in un secondo momento, nel 1461-1462. La nuova chiesa, a giudicare dai resti archeologici emersi dagli scavi nella sacrestia, doveva prevedere originariamente un edificio in mattoni secondo le tecniche del gotico lombardo. Nel gennaio 1387 si gettarono le fondamenta dei piloni, opere colossali che erano state già progettate su disegno l'anno precedente. Ciò che fu fatto prima del 1386 venne tutto disfatto o quasi. Nel corso dell'anno il Duca di Milano Gian Galeazzo Visconti, assunse il controllo dei lavori, imponendo un progetto più ambizioso. Il materiale scelto per la nuova costruzione divenne allora il marmo di Candoglia e le forme architettoniche quelle del tardo gotico di ispirazione renano-boema. Il desiderio di Gian Galeazzo era infatti quello di dare alla città un grandioso edificio al passo con le più aggiornate tendenze europee, che simboleggiasse le ambizioni del suo Stato, che, nei suoi piani, sarebbe dovuto diventare il centro di una monarchia nazionale italiana come era successo in Francia e in Inghilterra, inserendosi così tra le grandi potenze del continente. Gian Galeazzo mise a disposizione le cave e accordò forti sovvenzioni ed esenzioni fiscali: ogni blocco destinato al Duomo era marchiato AUF (Ad usum fabricae), e per questo esente da qualsiasi tributo di passaggio. Nel 1389-1390 il francese Nicolas de Bonaventure venne incaricato di disegnare i finestroni di Milano

Galleria Vittorio Emanuele II

L'idea di una via che collegasse piazza Duomo e piazza della Scala avvenne in conseguenza di uno dei tanti dibattiti che da tempo animavano la città, promosso nel 1839 da Carlo Cattaneo, circa il rifacimento della zona antistante al duomo di Milano, allora più piccola ed irregolare e definita da molti non degna della cattedrale della città. La viabilità della zona era inoltre tortuosa e intricata, basata com'era su strette vie di origine medievale e diveniva sempre meno gestibile col crescere del traffico cittadino. L'idea di dedicare questa nuova via al re Vittorio Emanuele II venne da un lato come conseguenza dell'entusiasmo per un'indipendenza ritrovata dall'Austria, ma dall'altro lato la giunta comunale sperava in questo modo di ottenere più facilmente i permessi per l'espropriazione dei caseggiati necessari all'opera, allora ottenibili tramite decreto reale. Le iniziali linee guida comunali per il progetto non prevedevano comunque un passaggio coperto. Mengoni aveva inizialmente previsto una galleria unica, che verrà poi trasformata nell'effettivo progetto di una galleria a croce, assieme a una serie di piccoli dettagli stilistici che portarono alle forme definitive.

Teatro la Scala

citato spesso in maniera informale come "la Scala", è il principale teatro d'opera di Milano. Considerato come uno dei più prestigiosi teatri al mondo, ospita da 240 anni i principali artisti nel campo internazionale dell'opera, e, più in generale, della musica classica, spesso commissionando opere tuttora presenti nei cartelloni dei maggiori teatri nel mondo. Il teatro fu inaugurato il 3 agosto 1778 con L'Europa riconosciuta composta per l'occasione da Antonio Salieri e prese il nome dalla chiesa di Santa Maria alla Scala demolita per far posto al Nuovo Regio Ducal Teatro alla Scala. A partire dall'anno di fondazione è sede dell'omonimo coro, dell'orchestra, del corpo di Ballo, e dal 1982 anche della Filarmonica. Il complesso teatrale è situato nell'omonima piazza, affiancato dal Casino Ricordi, oggi sede del Museo teatrale alla Scala.

Castello Sforzesco

Torniamo sui nostri passi per vedere un altro monumento maestoso e importante di Milano: il Castello Sforzesco. Da brava principessa ho sempre avuto un'attrazione per i castelli, anche se oggi non facciamo altro che attraversarlo e ammirare il parco Sempione alle sue spalle (mentalmente mi sono appuntata di tornare e fare la visita guidata dei musei e dei percorsi segreti con la guida... non vedo l’ora!).

Da qui ci separiamo dai nostri amici e compagni di viaggio: loro visiteranno le catacombe del Duomo e la Cattedrale di San Maurizio, mentre noi ci dirigiamo a messa per un battesimo.

Anche stavolta, nonostante il poco tempo, Milano ci ha lasciato addosso un fascino incredibile con la sua storia e le meraviglie che racchiude tra le sue case e palazzi. Solo chi è stato a Milano può capire la magia che sprigiona.


Piccola curiosità

Le palle del toro

Ami la città della Madunina e vuoi rivederla? La tradizione dice che non devi fare altro che recarti in Galleria Vittorio Emanuele II, il cui pavimento è interamente rivestito di mosaici, e su quello che raffigura un toro rampante dovrai schiacciare i testicoli dell’animale, ruotandoci sopra in equilibrio sul tallone del piede: questo garantirà una seconda visita a Milano.

Album Foto: https://photos.app.goo.gl/XRgncfDGDuZ5zjFi8

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